I PROGETTI PILOTA

I PROGETTI PILOTA


IL PROGETTO PILOTA DI RIMPINGUAMENTO DELLA FALDA IDRICA SIRACUSANA E OLTRE

Il progetto pilota si inquadra nell’ambito delle opere di rinaturalizzazione idraulico-valliva a fini multipli di aste torrentizie di aree rurali pedemontane, orientate al rimpinguamento della falda idrica siracusana, classificata 6° pericolo ecologico regionale a causa dell’indiscriminato emungimento da pozzi nella piana costiera, che ha attivato il processo di intrusione di acqua marina e di insalinamento delle acque della falda idropotabile della Città di Siracusa.
Il prototipo è stato progettato per il Vallone Cavadonna, asta torrentizia che costeggia a nord l’abitato di Canicattini Bagni, caratterizzato da una molteplicità di affluenti, le cui origini si dipartono dalla periferia dell’abitato e sono intensamente interessati da macchia mediterranea.
L’intervento pilota consiste nella realizzazione di opere di “ri-naturalizzazione a fini multipli di bacini collinari per il rimpinguamento delle acque di falda e di consolidamento dei relativi versanti”.
Sul versante destro del Torrente Cavadonna è allocato l’impianto di depurazione delle acque reflue del Comune di Canicattini Bagni le cui acque trattate attualmente sversano sul fondo valle Cavadonna.
Tale impianto fa parte di specifica asse di attività del PISS, che prevede la rifunzionalizzazione di tutti gli impianti di depurazione che interessano la Valle dell’Anapo e del Cassibile, quale azione idonea ad evitare inquinamento della Valle dell’Anapo, ad alto pregio ambientale (Comuni di Buccheri, Buscemi, Canicattini, Cassaro, Ferla, Palazzolo Acreide, Sortino).     

  • IL PROGETTO PILOTA “CAVADONNA”

Gli obbiettivi del possono essere così sintetizzati:

  • Eliminare del tutto, ed in senso perenne, la necessità di utilizzare il Vallone Cavadonna quale corpo ricettore dei reflui depurati dall’impianto di trattamento di Canicattini Bagni
  • Utilizzare l’intera portata di acqua reflua trattata da tale impianto, per alimentare la produzione di biomassa, da coltivare nell’altopiano di riferimento ed idonea ad alimentare impianti di produzione di energie a fonti rinnovabili

Ciò quale schema di prototipale “Progetto Pilota”, REPLICABILE PER TUTTI I 17 DEPURATORI NAT IBLEI che, in generale come tanti altri del contesto regionale, sono in “procedura di infrazione comunitaria”.

La replicazione diffusa dello schema di azione integrata e complessa “Cavadonna” nei 17 Comuni di area NAT Iblei ha tutte le caratteristiche per essere riconosciuta e finanziata, quale “SERVIZIO ECO-SISTEMICO” di area vasta omogenea.
Gli aspetti di mitigazione ambientale attivati dal progetto pilota Cavadonna, sono da realizzare a livello diffuso, ciò in quanto:

  • Lo schema del Progetto Pilota in argomento, tendente a garantire la NON immissione di acque reflue depurate nei “corpi ricettori” di fondovalle, è sicuramente replicabile in tutti i 17 Comuni di area NAT Iblei, in quanto tutti presentano condizioni orografiche e pedologiche similari.
  • La realizzazione degli avvistati impianti comunali, di interesse prevalentemente pubblico, se realizzati e gestiti in rete, possono essere trainanti per importanti attività private e/o di PPP, operanti per la creazione di economie circolari e funzionali.
IL PROGETTO PILOTA GESTIONE INNOVATIVA E SALVAGUARDIA DA INCENDI DI AREA DI PREGIO REGIONALE

Il Laboratorio di valorizzazione dei Beni comuni ha avviato un percorso di confronto e coinvolgimento per rendere strutturale l’integrazione delle diverse politiche relative allo sviluppo del territorio ibleo, inteso come unicum ecosistemico, e concordare con gli Enti territoriali e le Istituzioni sovraordinate i criteri operativi per un modello innovativo di gestione coordinata di area vasta, a partire dal modello pilota di Pantalica, in particolare nella sua relazione con Siracusa.

In tal senso l’obiettivo del Progetto Pilota Pantalica non è riferito e circoscritto alla sola RNO di Pantalica, ma co-interessa sperimentalmente l’intero Eco-Sistema Ibleo (ambientale, archeologico, comunale, privato, se riferito alle micro-centralità che attorno ad esso gravitano, quali agriturismi, aziende agricole, sistemi di accoglienza e ristorazione, ecc); in tal senso l’obiettivo del progetto Pilota Pantalica, è stato di condividere, prima a livello territoriale e poi a livello istituzionale, “prototipale” modalità d’uso integrato e “smart” delle complessive valenze di area NAT Iblei.

I Soggetti che hanno curato la Pianificazione Ambientale di area NAT Iblei di concerto con il Coordinatore e con i Portatori di interessi generali e diffusi del contesto, hanno attivato le attività laboratoriali di approfondimento con i Soggetti Istituzionali competenti in merito alla “messa a sistema ed a valore” dei “beni comuni del contesto”, intesi quali attrattori a beneficio delle micro-centralità del contesto, partendo dal previsto Progetto Pilota di Pantalica Valle dell’Anapo. Nella fattispecie il bene comune Pantalica, oltre ad essere inteso quale attrattore di rilievo del contesto, al contempo è stato avvistato quale “potenziale servizio aggiuntivo” a favore delle micro-centralità del contesto (agriturismi, B&B, ristoratori, guide, servizi culturali, servizi di trasporto, etc.). Il tutto con la finalità generale di integrare le economie dei due poli Siracusa-Pantalica in un sistema di offerta integrata e sostenibile di sistemi territoriali complementari, unitariamente governata.

Prima sono state comunemente indagate le criticità avvistate dall’analisi critica di contesto nella gestione del “modello Pantalica” ex PIT 2000/2006 e PIST 2007/2024, poi di PISS CIPE.

Poi sono stati condivisi con il livello territoriale provinciale i potenziali modelli operativi, idonei a ri-avviare l’interrotto percorso di valorizzazione eco-sistemica dell’ambito di Pantalica ed a riattivare il necessario “Comitato di Gestione interistituzionale” (sul modello di quello già sperimentato con la Convenzione tra Azienda Regionale Foreste Demaniali e Gal Val D’Anapo del 19/11/2002), con la finalità di creare un modello di “governance multiattore multilivello”,  nell’ambito del quale il territorio, riorganizzato, dialoghi regolarmente e in maniera strutturata con le sovraordinate Istituzioni per la gestione sostenibile dell’ambiente e del patrimonio culturale, e in cui i beni pubblici (naturali e culturali) assumano il ruolo di servizi aggiuntivi delle micro-centralità sociali ed economiche del territorio.

Infine è stato attivato il raccordo operativo con le competenti Autorità di livello territoriale e regionale, con le quali si stanno concertando modalità e termini idonei ad attivare il modello prototipale di gestione integrata di “Area Pilota a valenza di Pantalica”.

  • Gli obbiettivi integrati del “Progetto Pilota Pantalica”                  

Il progetto pilota di Pantalica, tramite le innovazioni del Living Lab, si presta per la sperimentazione di un progetto integrato e complesso che, nel dettaglio, si propone di attivare i seguenti elementi rispetto ai precedenti cicli:

  • attivazione del Comitato di Gestione ex Convenzione Azienda Foreste Demaniali/Agenzia del 19/11/2022 e s.m.i.
  • condivisione del Regolamento transitorio dell’attuale fase di sperimentazione verso le attività a regime
  • individuazione dei Servizi integrati dell’area di Pantalica, oggi attivabili sotto un unico sistema di governance “multiattore multilivello”
  • attualizzazione delle esigenze, manutentive e di innovazione e sviluppo sostenibile
  • pianificazione e programmazione delle complessive attività e delle relative fonti finanziarie
  • assolvimento degli adempimenti, rispettivamente in capo ai diversi Soggetti competenti.    

Inoltre, il Living Lab “Smart Land Iblei” cala nell’area di pregio le seguenti tipologie di azioni integrate, altamente innovative e di sicuro interesse regionale in quanto: attuative del “principio EU DNSH” (Do No Significant Harm – ovvero “non arrecare danno significativo all’ambiente” e tutte funzionali alla protezione dell’area di pregio e della sua biodiversità:

  • prevenzione degli incendi tramite l’uso di bio-stimolanti funzionali a combattere le avversità biotiche.
  • Segnalazione e repressione, in tempi brevi, di innesco di incendio con l’utilizzo di specifici droni, abilitante l’intervento di spegnimento ad opera di drone di primo intervento.
  • azione pilota regionale di decarbonizzazione, di interesse regionale e funzionale a concorrere alla “riduzione al 55% dei gas climalteranti al 2030” ed alla “decarbonizzazione totale al 100% al 2050”
  • azione pilota regionale di salvaguardia ambientale, funzionale trasformazione di potenziali fonti di inquinamento di aree di pregio da reflui urbani, in azioni integrate e complesse della transizione ecologica ed energetica
IL PROGETTO PILOTA BORGHI PROTETTI 

L’azione complessa di cooperazione pone l’attenzione sulla opportunità/necessità di attivare, in forma strutturata, servizi innovativi di sistema utili agli Anziani, anche a livello sperimentale e complementari ai servizi istituzionalmente erogati dai Distretti socio-sanitari ed assistenziali; ciò al fine di individuare e sostenere potenziali servizi a domanda da parte di Soggetti Anziani che hanno l’esigenza di utilizzarli con estrema flessibilità in ragione di momentanee  e contingenti esigenze.

Il “Progetto Pilota Borghi Protetti”, a tal fine intende incentivare l’attivazione di una riflessione collettiva, nell’ambito del territorio NAT Iblei, su un nuovo modello di azione sociale, di iniziativa privatistica e di interesse generale e diffuso, costituito da un mix di potenziali servizi innovativi alla persona, a partire da quelle inerenti l’assistenza ad anziani e disabili, in un’ottica di promozione del benessere, della salute e dell’inclusione sociale.

Tali servizi innovativi dovrebbero integrare le forme di assistenza domiciliare attualmente presenti nel territorio, opportunamente innovate tramite attività ad iniziativa privata, ed offrirebbe l’opportunità di sperimentare nuovi interventi e strumenti funzionali alla presa in carico olistica del Soggetto bisognoso di aiuto; ciò tramite innovative modalità che hanno l’obiettivo di contrastare il fenomeno dell’isolamento delle persone anziane e, soprattutto disabili, creando un nuovo senso di comunità di vicinato e promuovendo il benessere globale della persona.

Molteplici sono gli obiettivi che il presente percorso di comunità potrebbe consentire di raggiungere, in progress, con il maturare del senso di appartenenza alla comunità medesima da parte dei Soggetti cooperanti. Fra essi si possono citare:

  • Formare un PPP di area NAT Iblei, che dialoga in tema di servizi innovativi alla persona e diventi pro-attivo alla ricerca di soluzioni calibrate sui reali fabbisogni della nostra Popolazione anziana (fisici e psicologici) a vario titolo concorrenti alla attivazione di   servizi innovativi, in particolare “a domanda”, complementari a quelli già resi istituzionalmente
  • Aumentare l’attuale livello di benessere e di qualità di vita degli Anziani
  • Collegare il mondo urbano/rurale alle alla vita degli Anziani
  • Attivare un continuo monitoraggio e valutazione dei processi di assistenza
  • Potenziare e innovare le attività di assistenza domiciliare attraverso forme di operatore socio-assistenziale di prossimità
  • Potenziare la domiciliarità, anche attraverso l’utilizzo di dispositivi di teleassistenza
  • Potenziare ed incentivare la mobilità sul territorio attraverso la creazione di forme di trasporto e servizi vari, condivisi    
  • Formazione di un primo Nucleo pro-attivo di Partenariato Pubblico-Privato Ibleo, promotore ed interagente nel discutere ed affrontare i variegati aspetti dei servizi alla persona anziana; ciò anche in raccordo con il mondo della cooperazione, con gli Enti del Terzo settore e con Enti Pubblici di riferimento (Anziani, Comuni, ASP, Famiglie, Imprese rurali a vario titolo cointeressate, ecc)
  • Attività di informazione/formazione “Educazione alla coltivazione della salute”, in ambito urbano/rurale, mirato per gli Anziani in tema di salutari stili di vita, anche legati all’alimentazione nutraceutica ed alla qualità dell’ambiente in cui si vive
  • Progetto Pilota “Borghi Protetti Iblei Innovativi”, conducente alla co-individuazione e co-attivazione sperimentale di un primo Gruppo di Persone Anziane, che intendono approfondire in senso progettuale la “organizzazione di un primo gruppo di servizi occasionali sperimentali, da realizzare “a domanda”, come ad esempio:
  • Prima co-individuazione ed attivazione di servizi diurni in ambito urbano
  • Prima ideazione e co-definizione di modello di struttura e servizi di assistenza comuni
  • Strutturazione del servizio di collegamento ed interazione fra “Borghi Protetti” e Distretti Socio-sanitari, per la programmazione pubblica integrata di servizi socio-assistenziali innovativi e delle provvidenze pubbliche a favore degli Anziani.  
  • Azioni di potenziamento dell’offerta dei servizi di assistenza domiciliare socio-assistenziale
  • Servizio telesoccorso e teleassistenza
  • Realizzazione impianti e dispositivi di domotica leggera – sensori domotici e piattaforma di hosting in cloud
  • Servizio telecontatto e telecompagnia
  • Servizio di utilità pratica
  • Servizio di accompagnamento e trasporto sociale tipo sharing
  • Numero verde dedicato
  • Servizi telematici di supporto
IL PROGETTO PILOTA SMART ACCESSIBILITA’ INTERMODALE SOSTENIBILE

Il Progetto Pilota “TinM – Territori INN movimento” affronta il tema della “Accessibilità intermodale al contesto ibleo” e costituisce importante interrelazione inter-provinciale, co-definita dagli anni 2015/2016 a seguire, dal GAL NAT Iblei, dalla Soprintendenza e Provincia Regionale di Ragusa. Tale progetto di area vasta punta ad incentivare la “accessibilità territoriale sostenibile”, integrando il sistema di trasporto auto-stradale/ferroviario, con il Sistema dell’accessibilità “dolce” del contesto ibleo, semplicemente riqualificando e riusando le infrastrutture esistenti sotto un unico sistema di governance.

Il pilota “Progetto TinM” ha avvistato la necessità di rifunzionalizzare e/o completare le seguenti tipologie di infrastrutture esistenti, perché in senso integrato possano svolgere innovative funzioni di accessibilità intermodale sostenibile e, contestualmente, attivare nuova attrattività per l’Eco-Sistema Ibleo”:

  • La cintura della ferrovia lenta iblea – CT-Lentini-Militello-Vizzini-RG-SR-CT
  • La Green Way SR-Vizzini-RG
  • La rete della viabilità lenta del contesto Ibleo 
  • La strada Statale 124 “mare monti”
  • La Strada Statale n° 194 “Ragusana”
  • La autostrada CT-SR-Gela, asse tangenziale sud-orientale del contesto Ibleo 

Rispetto alla accessibilità intermodale del contesto ibleo, particolare importanza riveste l’asse stradale “SS 124 mare-monti” in quanto, da un lato penetra ed attraversa interamente il contesto ibleo e, dall’altro, indirettamente è funzionale alla valorizzazione della viabilità lenta del contesto ibleo per due ragioni:

– Perché, drena e convoglia, il traffico veicolare veloce fra la città capoluogo di Siracusa e le aree del Ragusano e Calatino, in forma scollegata/scollegabile dalla viabilità lenta, per la quale ciò costituisce potenziale nuova sostenibilità ed attrattività dell’ambiente rurale

– Perché raggiunge velocemente le micro-centralità del contesto allocate in prossimità dei suoi molteplici punti di intersezione con la viabilità lenta del contesto e con la “Green Way” SR-Vizzini-Ragusa, conferendo loro la funzione di aree di interscambio fra l’andamento veloce del classico turista e l’andamento lento del visitatore attento che vuole conoscere l’eco-sistema ibleo 

Le infrastrutture lente esistenti, da rifunzionalizzare in senso strategico ai fini dell’accessibilità intermodale sostenibile dell’Eco-Sistema Ibleo, essenzialmente sono: l’Anello ferroviario CT-SR-RG-Militello-Lentini-CT; la Green Way SR-Vizzini-RG e la Rete ciclabile del DTA Iblei (Distretto Turismo Attivo).

Il Progetto Pilota TinM consente di utilizzare l’armamento ferroviario esistente “CT-RG-SR-CT” e le relative carrozze ferroviarie, opportunamente rinnovate anche ed a partire dalle risorse del PNRR, per un innovativo ma “ordinario servizio di spostamento turistico e di accessibilità lenta” lungo la cintura di periferia dell’eco-sistema ibleo.

Dal punto di vista dell’accessibilità multimodale, le 29 Stazioni a servizio della cintura ferroviaria iblea costituiscono “naturali luoghi di scambio” fra l’andamento veloce del mondo esterno e l’andamento lento interno al contesto ibleo.

Il “Progetto Pilota TinM” implementa operativamente tale scenario di accessibilità intermodale e dà ulteriore contributo costruttivo e forza operativa al “Progetto PASS-Iblei”, condiviso a livello territoriale dal GAL NAT Iblei con la Provincia Regionale di Ragusa.

Il progetto di rete “TinM” essenzialmente è strumentazione funzionale a fare operare in rete il contesto, sulla base di un comune sistema di “governance gestionale” multiattore e multilivello di livello sub-regionale, aperto prima verso il sistema economico-sociale ibleo (strutture ricettive e di ristorazione, agriturismi, servizi vari, ecc) e poi verso i potenziali ospiti di livello regionale ed internazionale. 

Il progetto Territori in Movimento (TinM) è quindi pensato per valorizzare il complessivo prodotto/territorio in campo internazionale, a partire dal comparto del “turismo/attività in piena aria”; esso mira ad attivare una piattaforma di servizi finalizzata a valorizzare il territorio ed i suoi asset materiali, detenuti dagli operatori che insistono sul territorio ibleo. Tale piattaforma deve rappresentare le potenzialità del contesto, nella sua complessità, per comunicarle nei circuiti internazionali con il fine di catturare l’attenzione del potenziale ospite turista verso le specificità del territorio (concetto di visibilità) e per poi supportare il viaggio del turista ospite tramite applicativo che garantisce la “comunicabilità e raggiungibilità” rispetto a tutti i valori ed asset materiali offerti.

IL PROGETTO PILOTA RIFUNZIONALIZZAZIONE DELLE AREE PIP PER LA SPECIALIZZAZIONE DI CONTESTO

Il Progetto Pilota “Rete Poli INN.ovazione Iblea”per la plurispecializzazione smart di contesto prevede larifunzionalizzazione di aree ex PIP, per la attivazione del sistema di rete dei Poli dell’Innovazione operanti negli ambiti della S3 Sicilia: Agroalimentare; Energia; Scienze della Vita; Smart Cities e Communities: Turismo, cultura e beni culturali; Ambiente, risorse naturali e sviluppo sostenibile.

CAPITALE TERRITORIALE DA RI-FUNZIONALIZZARE:

Rifunzionalizzare in forma integrata plurisettoriale n° 17 aree dell’area NAT Iblei, già destinate ad insediamenti produttivi, oggi sotto-utilizzate, potenzialmente funzionali alla specializzazione settoriale coerente con le economie trainanti del contesto di riferimento e con le avvistate traiettorie di innovazione del Living Lab Smart Land Iblei e dei processi di transizione ecologica ed energetica

Al fine di “polarizzare sulle specificità locali” le differenziate azioni di innovazione, è stato avvistato opportuno “ri-funzionalizzare” le diverse aree ex PIP  del contesto NAT Iblei, quali innovativi “Poli di specializzazione”, di natura settoriale ma tutti operanti attraverso un’unitaria rete interattiva.  Tali Poli di Rete dell’Innovazione favorirebbero la specializzazione del complessivo sistema produttivo NAT Iblei nell’ambito di un unico “processo di innovazione e sviluppo sostenibile di Eco-Sistema Ibleo”, operante secondo i principi della innovazione aperta, cioè coinvolgendo direttamente le M-Pmi cointeressate e fungendo, ove necessario, da incubatori certificati, che offrono servizi idonei a sostenere la nascita e lo sviluppo di start-up innovative, con la partecipazione diretta o l’appoggio esterno di idonee società certificate, portatrici dell’innovazione di interesse.

Obbiettivo generale: Sostenere la specializzazione del “Polo di Rete per l’innovazione Iblea”, in tema di uso integrato delle energie a fonti rinnovabili, funzionale a dare innovativa competitività al sistema economico-sociale ibleo, in coerenza e ad implementazione con le traiettorie di innovazione “Smart Land Iblei” 2014/2027

Obbiettivi specifici:

  • Ri-orientare l’uso dell’area ex PIP di Canicattini Bagni, verso la specializzazione settoriale in tema di uso integrato delle energie a fonti rinnovabili, interagente con gli altri settori di specializzazione del Polo dell’Innovazione, attivati nell’area Iblea
  • Attivare il centro di formazione mirata inerente le diverse figure professionali necessarie per gestire la complessità dell’uso integrato delle energie a fonti rinnovabili
  • Attivare il CISI – Centro Interattivo Servizi Integrati – del contesto Ibleo, con la finalità di supportare e velocizzare il processo di innovazione e sviluppo sostenibile, già attivato a favore del Sistema Economico-Sociale ed Amministrativo di contesto tramite il Living lab Smart land Iblei
  • Collegare in forma strutturata il Sistema dell’Innovazione Iblea con il mondo della ricerca, innovazione e sviluppo sostenibile esterno all’area
IL PROGETTO PILOTA RIQUALIFICAZIONE MIRATA DEL CAPITALE UMANO DEI LUOGHI IBLEI

A. PROGETTO PILOTA “IMPLEMENTAZIONE ATTIVITA DI FORMAZIONE MIRATA “

Il processo di innovazione e sviluppo sostenibile attivato dal Living Lab ha avvistato, come precondizione necessaria per attivare le azioni di valorizzazione sostenibile dell’eco-sistema, la “valorizzazione dell’enorme Capitale Umano locale, sottoutilizzato”.

In tal senso è stato definito un progetto pilota prototipale di formazione mirata per l’attivazione di servizi innovativi eco-sistemici ed economie circolari dell’area iblea, rivolta, in particolare ma non solo, a Giovani e Donne acculturati del contesto, già potenzialmente idonei a svolgere tali innovative funzioni e ruoli, in quanto già dotati di formazione universitaria, facilmente implementabile.

Risulta dunque determinante puntare ad una formazione mirata legata ai settori strategici o potenzialmente strategici per l’economia iblea e ad aiuti economici per coloro che vengono formati per creare (con la necessaria azione di accompagnamento) una piccola impresa o un’attività professionale; attraverso questo combinato disposto si può dare un vero impulso alla nascita o crescita di una nuova imprenditorialità, soprattutto giovanile.

  • Strategia per la implementazione delle attività formative mirate 

Nei prossimi anni il mercato del lavoro si indirizzerà sempre di più verso il green, l’efficientamento energetico, l’ecosostenibilità, il digitale. Le sfide del futuro a medio e lungo termine, per quanto riguarda il territorio ibleo, sono essenzialmente: la transizione ecologica; la nuova digitalizzazione; la messa a valore dei capitali di pregio culturali, ambientali, enogastronomici ed artigianali.

Sono necessarie professioni a più alta intensità di conoscenza e competenza, fondamentali per mettere a valore tutte le potenzialità e tutti i capitali territoriali di pregio del territorio ibleo, senza escludere competenze “minori” che però, in molti casi, risultano necessarie per implementare il complessivo processo di ammodernamento per la realizzazione di un prodotto e/ o di un servizio.  A tal fine, sul piano concreto, sono necessari una serie di interventi propedeutici non più rinviabili per predisporre tutti gli strumenti necessari ad ottenere attività formative mirate congrue:

  • modificare ed arricchire il Repertorio Regionale delle Qualificazioni al fine di creare figure professionali certificate che si colleghino alle reali esigenze del mercato e delle imprese;
  • predisporre protocolli di intesa, convenzioni, etc. con tutti gli stakeholders delle filiere produttive interessate, le associazioni imprenditoriali e di categoria, le Università, gli Istituti Tecnici Superiori, le agenzie formative territoriali, per individuare le figure professionali necessarie per superare il più possibile il mismatch tra domanda e offerta sul piano formativo, e dare un contributo per attivare nuove figure professionali che possano creare una nuova microimprenditorialità e autoimprenditorialità legata ai settori economici strategici del territorio.
  • Le macro-aree individuate prioritarie              

Le macroaree individuate, a partire dai bisogni avvistati, che richiedono, per essere soddisfatti, interventi formativi mirati, riguardano:

  • L’attivazione della rete dei servizi energetici di comunità
  • La tutela attiva del territorio e sostenibilità ambientale
  • La valorizzazione del capitale naturale/culturale e del turismo
  • La valorizzazione dei sistemi agro-alimentari
  • Il “saper fare” e l’artigianato di qualità

Tra le figure professionali utili per il contesto, avvistate dal Laboratorio del Living Lab relativo alla valorizzazione dei beni comuni come figura professionale da proporre, come esempio, all’interno del progetto pilota per la valorizzazione del bene comune RNO Pantalica, viene proposto un corso sperimentale di formazione per “Esperto in realtà virtuale per la valorizzazione dei beni culturali e ambientali”.

B. L’INTERAZIONE ATTIVA CON L’ISTITUZIONE “FONDAZIONE ARCHIMEDE”

  • La partecipazione di Fondazione Archimede alle attività laboratoriali di Living Lab

Le attività laboratoriali di Living Lab sono state partecipate dall’istituzione “ITS Fondazione Archimede”, in quantoscuola ad alta specializzazione tecnologica che svolge azione formativa per rispondere alle esigenze di sviluppo anche riferite al processo di innovazione “Smart Land Iblei” e funzionale a trasferire alle imprese professionalità e competenze tecniche idonee per promuovere i processi di innovazione avvistati.

In particolare la Fondazione Archimede persegue le finalità di promuovere la diffusione della cultura tecnica e scientifica e di sostenere le misure per lo sviluppo della formazione nel settore delle Tecnologie innovative per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo, in linea con le istanze culturali europee che prevedono una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva” e in linea con le strategie per lo sviluppo economico del Paese e secondo le priorità previste dalla programmazione della Regione Siciliana e del Ministero dell’Istruzione e del Merito.

  • Lo sviluppo dell’area “Tecnologie innovative per i Beni e le attività culturali – Turismo” e dei relativi ambiti

L’area dei Beni e delle attività culturali e del Turismo è fortemente legata alla vocazione del territorio ibleo, oltreché nazionale e regionale, che comprendono uno dei più ricchi patrimoni culturali e ambientali del mondo.

L’Area delle “Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali”, che include anche le attività turistiche, considerate come naturale completamento del processo di valorizzazione del patrimonio culturale, è molto eterogenea e cointeressa i seguenti ambiti (ex DM 5/272013): Ambito “Turismo e attività culturali”, collegato alla fruizione e valorizzazione del patrimonio culturale; Ambito “Beni culturali e artistici”, connesso soprattutto alla conservazione dei beni culturali e alla loro valorizzazione. Sono richieste nuove figure tecniche, legate alla fruizione e valorizzazione dei beni e delle attività culturali, che vanno supportate sul versante formativo per acquisire le competenze necessarie a garantire la qualità e la competitività dell’intero settore e che possono trovare riscontro nella formazione erogata dagli ITS.

  • L’Offerta Formativa di ITS Fondazione Archimede in tema di turismo responsabile e beni comuni

In questo quadro d’insieme si inserisce l’offerta formativa dell’ITS Fondazione Archimede, in quanto tali complessive attività sono tutte applicabili, in forma integrata, nel Progetto Pilota “Valorizzazione sperimentale del “bene comune di Pantalica”, ai fini della formazione delle figure professionali funzionali alla gestione dei Servizi Integrati dell’area tutelata.  Nell’ambito dell’attività collaborativa “Living Lab – ITS Fondazione Archimede”, particolare attenzione è stata condivisa sul concetto di turismo responsabile e sostenibile; ciò in quanto esso è inteso nella propria accezione più ampia, come turismo consapevole del proprio impatto sociale, economico e ambientale presente e futuro, in grado di soddisfare le esigenze dei visitatori, delle comunità locali, dell’ambiente e delle aziende (UNWTO – Organizzazione Mondiale del Turismo).

IL PROGETTO PILOTA DI TRASFORMAZIONE DI BIO-SCARTI IN RISORSA ENERGETICA

Il frigo-macello comprensoriale allocato nel Comune di Palazzolo Acreide è stato realizzato nell’ambito del Patto Agricolo Val d’Anapo, con la finalità di minimizzare i costi di macellazione a favore della filiera agro-zootecnica Iblea, che vive particolari pesanti condizioni di crisi a causa della concorrenza internazionale che non privilegia la qualità.

Nel tentativo di minimizzare al massimo i costi gestionali, il Living lab ha previsto la fornitura di assistenza qualificata per avere indicazioni di prototipale impianto idoneo a limitare l’impatto sul territorio dall’attività del frigomacello, eliminando la necessità di conferire a discarica gli scarti di macellazione provenienti dall’impianto e minimizzando i relativi costi complessivi di gestione.

In tal senso il Gruppo di Innovazione ha predisposto delle Linee Guida che danno precise indicazioni funzionali alla definizione di prototipale impianto di trasformazione di biomasse, a partire dagli scarti di macellazione del frigomacello comprensoriale, funzionale ad eliminare la necessità di “depurare” gli scarti (evitando i relativi costi insostenibili) e di trasformarli, invece, in biogas, utile al funzionamento delle celle di frollatura del medesimo frigomacello.

UNIONE EUROPE FSR REGIONE SICILIANA REGIONE SICILIANA P-FESR PSR SICILIA 2014-2020 LEADER NAT IBLEI GAL - AGENZIA DI SVILUPPO DEGLI IBLEI Comune di CANICATTINI BAGNI

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